martedì 31 marzo 2015

Willy Ghia : COOL HUNTER..... una professione per pochi ma non per tutti !

stralcio dall'intervista dal magazine SPOSA CHIC
          Giornalista: Margherita Trupiano
 
 
 
 
 
Willy Ghia, professione Cool Hunter, per pochi ma non per tutti !

Ci sono stati momenti in cui ero in difficoltà quando dovevo spiegare cosa trattasse la mia professione. E' difficile spiegare un mestiere che si occupa di seguire le tendenze, diventa facile però, quanto tutto viene scritto sulle riveste e rappresentato attraverso la fotografia. Più che una professione per me è stata una vera "missione creativa". Cosa vestiremo nella prossima stagione, cosa andrà di moda, quali nuove tendenze usciranno sul mercato?  Perchè tutto questo sia possibile, molte aziende "seminano" per il mondo persone come me, ovvero cacciatori di tendenze, curiosi, attenti alle mode e capaci di anticipare le tendenze del futuro. I Cool Hunter, osservano e documentano i nuovi trend che emergono dalla strada, captano le caratteristiche di quel paese o di quella città che hanno probabilità di affermarsi a livello globale e quindi diventare moda, aiutando così le aziende di design, comunicazione, grande distribuzione e moda, a capire se i criteri commerciali e marketing sul quale putano siano sulla giusta strada, o no.

Chi è  Willy Ghia e cosa significa fare la cool hunter? 
La mia carriera è stata sdoganata nel '79 con il brand Fiorucci, sinonimo di fantasia e tendenza famoso nel mondo, dove ho potuto sperimentare per anni la mia innata creatività. Negli anni a seguire ho potuto crescere professionalmente attraverso il visual merchandising, di alcuni brand di prestigio come Max Mara, Trussardi e Scottland, fino ad diventare responsabile immagine e personal shopper per special guest.   Nel '95 un' agenzia Svizzera di marketing mi sceglie come Cool Hunter "cercatori di tendenze" dove ho iniziato a viaggiare oltre oceano. Un ruolo creativo dove tutto ciò che ritenevo "cool" diventava meteriale di spunto per creare nuove collezioni stilistiche nel design e nella moda. Scegliere di diventare Cool Hunter, è una vera è propria missione, vuol dire vivere a passo con " il momento storico" che si sta vivendo, rispecchiarne il gusto della società e osservare ogni aspetto senza mai tralasciare nulla.

Intuizione, fiuto sono le principali doti che deve avere un cool hunter, ma come si fa a scegliere una tendenza invece che l’altra? 
Ci sono mestieri o professioni in cui avere intuito è particolarmente importante, per molti è difficile capire qualcosa se non hanno nessun indizio, per me è un gioco straordinario. L'intuizione ha un significato molto più ampio che può essere esteso anche al di fuori della propria personalità. E' la capacità di "afferrare" con la mente qualcosa di immediato senza aver bisogno dell'aiuto della ragione. Nel mio caso è stata la capacità di immedesimarmi dentro una tendenza piuttosto che l'altra instaurando un'affinità tra i soggetti che vedevo e gli oggetti che ne sarebbero nati. 


 
Osservando nei vari continenti chi detiene il primato di tendenze?

  Nuove ispirazioni e anticipazioni  arrivano sicuramente dall'Asia, per molti designer è sininimo di terreno fertile dove sperimentarsi. Entrando in Europa sicuramente Berlino e Londra offrono prospettive più "cool" in questo momento rispetto città come Madrid o Istanbul. Cmq è sempre soggettivo il settore di ricerca, non esiste una mappa per identificare nuovi modelli di moda o di design, è verò però, che dal settore fashion vengono amplificate realtà attraverso il design e il food. Basta guardare Meatpacking District a N.Y. da contea dei macelli a fulcro di Design d'autore, ristorazione stellata, shopping  alla moda e vita notturna, reso celebre anche dalla serie televisiva "Sex & The City"  maestre indiscusse sulle tendenze.


Quanto recepisce l’Italia di queste novità?
Tanto, anche in un momento fortemente in crisi è un mercato che si confronta su realtà globali, basti pensare a Milano con la settimana della moda o al Salone Internazionale del Mobile, oppure il Salone del Gusto e Terra Madre a Torino, regni assoluti di contaminazioni sociali e antropologiche che tengono come obiettivo migliorare lo spirito verso progetti innovativi....


 
 
 
 
 
    Il resto dell'intervista è disponibile sul magazine SPOSA CHIC -Dicembre 2014
Un ringraziamento speciale alla giornalista Margherita Trupiano e l'editore Enzo Abate per avermi dedicato questa bella intervista.

 www.sposachic.it/